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Roccia dell'elefante - Castelsardo
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“... Un gigantesco elefante, tre volte più alto degli enormi mammut preistorici, par che esca dalla jungla e s’incammini verso la montagna”. E. Benetti (1914)
Precedentemente chiamata “Sa Pedra Pertunta” (la pietra traforata), la Roccia dell’Elefante è un masso erratico di materiale trachitico e andesitico, presumibilmente rotolato a valle dal vicino Monte Casteddazzu. Deve il suo precedente nome alla presenza di due Domus de Janas, tombe ipogeiche, scavate alla sua base, su piani sovrapposti e in epoche diverse. Dentro una di esse si trova ancora, scolpita in rilievo, una Protome Taurina (foto al centro della pagina). La sua importanza non ha normalmente rilevanza turistica purtroppo, messa in secondo piano dalla sua particolare forma di pachiderma per la quale il monumento è conosciuto. Infatti è uno dei siti ipogeici più importanti in Sardegna, risalente al Neolitico. Questa tipologia di sepoltura, della quale è presente un altro esempio a poca distanza in località Pedra Sciolta, la Domus di Scala Coperta, è molto comune in Anglona, come a Sedini(vedi Domus Casa Museo) e a Bulzi in località S’Arede.